Come
avevo promesso, mi accingo ad approfondire la descrizione del legame chimico in
modo che quanto detto qui per gli studenti di scuola superiore possa essere
ampliato per gli studenti universitari.
Cominciamo
dal legame
ionico…
Attraverso
questo modello di legame, cationi e anioni, mono – e poliatomici, interagiscono
tra loro elettrostaticamente: gli ioni della stessa carica si respingono,
mentre gli ioni di carica opposta si attraggono. Il legame chimico di tipo
ionico si forma perché, complessivamente, le forze attrattive superano quelle
repulsive!
Le
forze elettrostatiche sono uguali in tutte le direzioni intorno ad un singolo
ione, per cui il legame ionico, a differenza di quello covalente, NON è
direzionale!
In
un composto ionico, cationi e anioni, si dispongono nello spazio con
regolarità, in modo che ogni catione interagisca col maggior numero possibile
di anioni e viceversa, compatibilmente con le dimensioni reciproche degli ioni.
Si forma così un reticolo cristallino, dando luogo allo stato di aggregazione
solido.
Nel
modello ionico del legame gli ioni sono assimilati a delle sfere rigide con la
carica elettrica pari a quella degli ioni distribuita uniformemente sulla
superficie. La distanza tra i centri delle sfere è uguale alla distanza
internucleare nel caso di ioni monoatomici.
L’energia
di interazione tra due sfere è assunta uguale a quella fra due cariche
elettriche puntiformi Z1 e Z2, nel vuoto, a distanza r1,2
uguale alla distanza fra i centri delle sfere:
E
= k Z1Z2 / r1,2
Se
Z1 e Z2 sono cariche dello stesso segno, allora E è >
0 (si respingono) e il sistema ne risulta destabilizzato. Se Z1 e Z2
sono di segno opposto, allora E è < 0 (si attraggono) e il sistema ne
risulta stabilizzato!
Tenendo
conto delle disposizioni reciproche degli ioni nello spazio, è quindi possibile
calcolare l’energia di legame di una mole di un cristallo ionico.
Ad
esempio nel cloruro di sodio NaCl ogni catione Na+ è circondato da 6
anioni Cl- tutti a distanza r (sulle facce del cubo) e analogamente
ciascun anione Cl- è circondato da 6 ioni Na+.
L’energia
di interazione, di tipo attrattivo, che ne viene fuori è quindi:
Eatt
= - k 6e2/r
Ma
lo stesso ione Na+ è circondato da 12 ioni Na+ a distanza
r√2 (sugli spigoli del cubo) L’energia di interazione, di tipo repulsivo, è
data da:
Erep
= + k 12e2/r√2
Inoltre
ci sono anche altri 8 ioni Cl- a distanza r√3 dallo stesso ione Na+
(sui vertici del cubo) che interagiscono con energia pari a:
Eatt
= - k 8e2/r√3
Questo
calcolo di energia attrattiva e repulsiva, può essere esteso all’intero
cristallo e sommando tutti i termini così ottenuti, si ha l’energia potenziale
di interazione di uno ione Na+ con tutti gli altri ioni del reticolo
è
mltiplicando il tutto per il numero di avogadro, ossia per il numero di ioni
presenti, si ottiene l’energia di interazione ionica di una mole di NaCl
(energia reticolare):
Uret
= k NA (- 6e2/r + 12e2/r√2 – 8e2/r√3
+ 6e2/2r …) =
= - k NA e2/r (6 - 12/√2
+ 8/√3 - 6/2 …) =
= - k NA M e2/r
dove
M
= valore finito a cui converge la serie numerica riportata in parentesi; nota
come costante
di Madelung.
Il
valore di M dipende dal modo in cui sono distribuiti gli ioni nel reticolo
cristallino, ma non dalla loro natura chimica.
Dobbiamo
ovviamente aggiungere a quest’energia anche la repulsione elettrostatica dovuta
all’impossibilità di avvicinare oltre una minima distanza gli ioni a causa
della repulsione fra cariche omonime (protoni ed elettroni). Un’espressione che
tenga conto anche di ciò è la seguente:
Uret
= - K NA Me2/r (1 – 1/n)
dove
“n” è un numero (compreso tra 6 e 10) che dipende dal tipo di ioni coinvolti.
L’energia
reticolare di un composto ionico può essere calcolata anche dai dati
sperimentali di energia di ionizzazione, affinità elettronica ed energia di
reazione delle specie coinvolte.
Uret
si ricava allora da dati di entalpia sfruttando un ciclo termodinamico, il
ciclo di Born-Haber.
La
somma delle variazioni entalpiche lungo un ciclo completo deve essere nulla
(l'entalpia è una funzione di stato).
Un
ciclo di Born-Haber implica una sequenza di variazioni entalpiche a partire
dagli elementi del tipo:
Esempio
- Ciclo di Born-Haber per KCl(s)
ΔH° (kJ/mol)
sublimazione
di K(s) K(s) à K(g) + 89
ionizzazione
di K(g) K(g) à
K+(g) + e-(g) +
425
½
dissociazione di Cl2 ½ Cl2(g) à Cl(g) + 122
cattura
di un elettrone
da
parte di Cl(g) Cl(g) + e-(g) à Cl-(g) - 355
formazione
del solido K+(g)
+ Cl-(g) à KCl(s) x
decomposizione
di KCl(s)
negli
elementi KCl(s) à
K(s) + ½Cl2 (g) + 438
La
somma delle entalpie è (x +719) kJ/mol è x = - 719 kJ/mol.
Anche
se in realtà, l'entalpia di disgregazione del reticolo o entalpia reticolare è
la variazione di entalpia standard che accompagna la formazione di un gas di
ioni a partire dal solido corrispondente:
MX(s)à
M+(g)
+ X-(g)
La
disgregazione del reticolo è endotermica: le Uret sono sempre
positive!